“I villaggi del Meanese erano piccoli paesi tra campi e vigneti, dove l’eco della città non arrivava neppure” Aldo Gorfer, “Strade e volti della collina di Trento”
PLCaComuna_Lago di Santa Colomba
Ambiente di grande rilievo paesaggistico con una fitta rete di sentieri da scoprire!
L’Altipiano del Calisio-Argentario, di cui fa parte il territorio del Meanese e su cui si estende l’Ecomuseo vanta una fitta rete di sentieri con dislivelli altimetrici minimi che lo rendono accessibile a tutti, anche in bici o a cavallo offre ai suoi visitatori diversi itinerari tematici, alcuni dei quali corredati da pannelli illustrativi o segnalati attraverso i classici segnavia bianchi e rossi tipo SAT-CAI: la rete escursionistica sull’altopiano copre attualmente circa 180 Km. Ecomuseo Argentario itinerari
Il lago di Santa Colomba
Il lago di S. Colomba è un elemento ambientale di grande rilievo paesaggistico ed un luogo di eccezionale importanza naturalistica.
Circondato da boschi di pino silvestre tra i più belli dell'Altipiano, il lago forma, assieme alla Palù dei Preti ad esso collegata, un “hot spot” di biodiversità, tanto da meritare l’istituzione di una “Zona Speciale di Conservazione” (IT3120102 Lago di S. Colomba) ai sensi delle direttive europee di protezione degli habitat e delle specie.
La riva nord del lago è bordata da un fitto canneto, con cannuccia di palude e gruppi di tife; un po’ ovunque sulle rive crescono a mo’ di torre cespi di carici, dalle sottili foglie con margine tagliente e piante di giaggiolo giallo, una splendida iris dai grandi fiori. In primavera, nelle zone di acqua bassa si ergono le meravigliose infiorescenze bianco-rosa del trifoglio fibrino. La Palù dei Preti è invece ricoperta da piccole carici; anche se la cannuccia di palude è diventata molto invadente e rischia di “soffocare” le specie più delicate, riescono qui a crescere varie piante rare, tra cui il falasco, una sorta di papiro nostrano. Il lago e la contigua palude svolgono un ruolo insostituibile nei confronti della fauna acquatica, dai molluschi come le anodonta dalla conciglia formata da due grandi valve agli insetti come le numerose libellule, fino agli animali di taglia maggiore. Già attorno al 1670 il cronista Michelangelo Mariani lodava in un suo scritto la pescosità del lago, segnalando la presenza di lucci e carpe; oggi l’ittiofauna del lago, modificata da continue immissioni, ammonta ad almeno 10 specie. Nel canneto, in primavera nidificano il germano reale, la folaga e la gallinella d’acqua.
Ma l’importanza faunistica del lago e della palude è dovuta soprattutto agli anfibi, che qui in primavera convergono dalle zone circostanti per accoppiarsi e deporre le uova: sono ben 6 le specie fino ad oggi osservate. Per il rospo comune, che qui si riproduce con parecchie centinaia di esemplari, si è resa necessaria la realizzazione di appositi sottopassi collegati a barriere, in modo da evitare le autentiche “stragi” dovute all'investimento da parte delle auto sulla strada lungo lago.
Per approfondimenti visitare la pagina: Ecomuseo Argentario Lago Santa Colomba