Le Piante Velenose
Come esistono tante piante terapeutiche, così vi sono pure quelle velenose: contengono cioè nei propri tessuti sostanze che, se ingerite, toccate o anche solo inalate dall’uomo o da animali, alle volte anche solo in piccole quantità, possono provocare intossicazioni e disturbi nel funzionamento fisiologico e possono portare perfino alla morte. Approssimativamente nel regno vegetale si può definire come velenosa una specie su cento. Per questo è opportuno ammirare la natura e rispettarla senza interferirvi. Nel caso in cui lo facciate, è essenziale ricordarsi che un bellissimo fiore può nascondere alle volte un veleno potente. Nel dubbio è sempre meglio evitare di toccare la pianta e rivolgersi ad un esperto.
Vi sono molti princìpi venefici, i principali sono alcaloidi, resinoidi, glucosidi, ossalati, saponine, composti minerali o complessi fotosensibilizzanti. Essi possono essere distribuiti su tutta la o accumularsi in una sua parte (fogliame, drupe, nocciolo, linfa...). Ciò che spesso definisce la tossicità di una pianta è la quantità del veleno: in piccole dosi ciò che potrebbe essere considerato velenoso alle volte risulta benefico. In genere la maggiore tossicità della pianta aumenta con la maturazione della pianta, anche se ci sono alcuni casi in cui sono solo le piante giovani ad essere velenose, mentre con la maturazione la sostanza risulta innocua.
Dopo l’ingestione del veleno esso può agire sull’apparato digerente (dolori addominali, vomito, emorragie interne) oppure può entrare in circolazione nel sangue danneggiando il fegato. Alcune piante invece, per esempio quelle che contengono alcaloidi, agiscono sul sistema nervoso provocando stati di paralisi, allucinazioni o arresto cardiaco.
Nel dubbio di un avvelenamento non bisogna mai somministrare antidoti di propria iniziativa, senza prima conoscere il principio venefico. L’induzione al vomito, il latte, altri farmaci potrebbero in realtà non far altro che potenziare l’azione di alcuni veleni. Piuttosto è consigliabile mantenere la calma e domandare aiuto spiegando a sangue freddo la situazione, quindi recarsi immediatamente da una persona specializzata.